giovedì 22 settembre 2011
Tremonti non si presenta alla camera per votare su Milanese... scandalo?
La scarsa cultura civica e legale di una parte della classe politica italiana ben si vede nella polemica scatenata da alcuni esponenti del PDL sull'assenza ingombrante di Tremonti nel voto della camera sulla richiesa di arresto per Marco Milanese . La colpa di Tremonti sarebbe quella di non essersi presentato in aula a difendere il proprio ex braccio destro, ma si tratta di una colpa? A prescindere dai rapporti tra Tremonti e Milanese, non è normale in un paese civile che ci si allontani da chi è anche solo accusato di reati gravi come corruzione, rivelazione di segreto d'ufficio e associazione per delinquere. E' cosi anormale evitare l'eterno valzer di scambi di favori e della logica del io copro te che tu copri me, purtoppo molto italiana. Di fronte ad accuse così gravi la politica dovrebbe sospendere il suo giudizio su Milanese e non chiudersi a quadrato difendendo l'accusato dal "mondo esterno", che per inciso siamo noi, la società italiana. Questo caso, a prescindere dalle persone coinvolte e dalla loro onestà o colpevolezza, getta una luce sinistra sui vizzi della nostra classe politica. La difesa di interessi e di categoria deve finire, chi sbaglia e viene giudicato da tribunali indipendenti e con tutte le garazie costituzionali, deve pagare non solo in termini di pene ma anche di isolamento sociale, specie se si tratta di un politico. Nell'attesa di un giudizio definitivo non è possibile ostacolare il corso della giustizia per un'interesse corporativo, queste non sono le regole democratiche e di trasparenza necessaria ad un grande paese europeo. Risollevare la questione morale è una necessità, se si vuole finalmente cambiare questo paese, ma questa è solo un'opinione.
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