sabato 24 settembre 2011

La fine di Israele?

La richiesta di un riconoscimento da parte dell'ONU dello Stato palestinese con i confini precedenti alla guerra dei 6 giorni e con capitale a Gerusalemme pone in evidenza la pericolosa situazione in cui ormai si trova Israele. Secodo i pronostici l'assemblea generale voterà a favore ma poi la decisione verrà bloccata al consiglio di sicurezza dagli USA. Malgrado questo, la notizia è comunque enorme, anche perché passa di fatto senza passare da un processo di pace bilaterale, evidentemente i palestinesi si sentono così forti internazionalmente da potersi permettere un appoggio anche senza aver firmato una road map per un processo di pace con Israele. In realtà questa situazione + dovuta più che ad una crescita della forza dei paelstinesi all'estrema debolezza di Israele che forse per la prima volta dal 1948 vede i presupposti per mettere in dubbio la sua stessa esistenza. Questo risultato è il frutto della politica miope e arrogante della destra israliana che ha isolata internazionalmente il paese e ha reso inaccettabile la sua presenza alla maggioranza dei paesi vicini. Il responsabile di questa situazione ben si incarna nell'attuale premier Netanyahu, per molti responsabile sia del fallimento del processo di pace nella seconda metà degli anni '90 sia dell'attuale disastro diplomatico israliano. I pilastri della rete che nel tempo Israele era riuscito a costuirsi in medio oriente e in occidente appaiono vanificati, la Turchia è apertamente ostile, in Egitto il governo amico di Mubarak è stato travolto e il futuro dei rapporti tra le due potenze regionali si prospetta sicuramente più teso, la tregua armata con la Siria è messa in forse, in Libano gli Hezbollah sono sempre più forti, in palestina l'influenza di Hamas e in crescita e i rapporti con USA e Europa sono ormai piuttosto freddini. Se verso fine degli anni '90 dopo quarant'anni di conflitti, la maggior parte delle opinioni pubbliche dei paesi arabi era disposta di fatto ad accettare l'esistenza di Israele e la sua presenza in medio oriente, la politica aggressiva ed arrogante degli ultimi anni ha fatto tornare l'idea di cancellare l'esistenza dello stato di Israele. Tutto questo non prelude a tempi facili e pacifici per gli israliani e per l'intero medioriente, ma se Israele non cambierà immagine e riuscirà con molto umilità a farsi perdonare la politica dissennata degli ultimi anni difficilmente potrà garantirsi un futuro, ma questa ovviamente è solo un'opinione.

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