lunedì 19 settembre 2011
Elezioni Danimarca e Berlino
Un segnale importante viene all'Europa dalle recenti tornate elettorali di Danimarca e Berlino. In entrambi i casi hanno vinto le forze progressiste su quelle conservatrici, in entrambi i casi la maggioranza dei cittadini ha chiesto più stato e meno mercato, più sicurezza e meno disuguaglianza sociale. Sono segnali importanti perché mostrano come forse la maggior parte dei cittadini europei si stia orientando verso politiche keynesiane e riformiste per uscire dalla crisi. Anche l'apertura della Merkel ai piani di salvataggio dei cosidetti PIIGS è un segnale forte da parte del cancelliere più euroscettico che la Germania abbia mai avuto dal dopo-guerra ad oggi. I cittadini di Berlino hanno dato un segnale forte, premiando i partiti dell'opposizione e punendo il partito liberale con la sua politica neo-conservatice e di nazionalismo monetario. Ma Berlino è solo una città e i dati nazionali non sono confortati per la tenuta della solidarietà europea se come ha mostrato il sondaggio effettuato per conto di Bild il 40% dei tedeschi sarebbe disposto a votare una nuova forza politica euroscettica. Malgrado le incognite e i pericoli che gravano sul nostro futuro di europei la vittoria in Danimarca e a Berlino delle forze progressiste sono un chiaro segnale su quali siano oggi le aspettative di molti europei, compito della politica non deluderle e rafforzarle, ma questa è solo un'opinione.
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